Jules

Jules

domenica 26 gennaio 2014

GIUDIZIO, GIU-DIZIO, GIU –DI-ZI-O, G-I-U-D-I-Z-I-O


Occhi grandi, sguardo innocente, contorni del viso evanescenti e decisamente poco marcati. Una boccuccia che spunta timidamente fra il naso e il mento, quasi come per sussurrare al mondo: “Ci sono ma, traquilli, non sarò certo io a disturbarvi.” Il classico viso da brava ragazza. Etichetta che non riesci a levarti neanche con l’acido per pulire gli acciai. Puntualmente qualcuno se ne esce con la classica frase: “Ma tu devi essere proprio una brava tusa neh…con quel visino!” E nel frattempo dentro di te, si sta divampando un incendio di perplessità. Crisi d’identità. Perché tu non sei mai stata realmente una brava ragazza. E poi, che cosa significa nello specifico? L’apparenza non è solo fallace, ma anche truffatrice. E’ incredibile come la gente si possa fare un’idea così precisa di una persona, e soprattutto CONVINCERSENE, solo seguendo falsi comuni ideali che affondano le loro radici nella più bieca fisiognomica caciottara. O basandosi su quegli atteggiamenti che, lo si voglia oppure no, ci si ritrova ad assumere più di frequente. Come se l’universo interiore si riducesse solo a quello. E’ come leggere la lista degli ingredienti di un pacco di biscotti limitandosi ai primi tre ingredienti. Farina 00, zucchero, uova. Il resto non ha importanza. I conservanti e gli aromi sono acqua torbida. Tutto fa brodo. In fin dei conti al buio tutti i gatti sono bigi, freghiamocene delle eventuali sfumature. Troppe complicazioni da prendere in considerazione. Chi ha la voglia di indagare più del dovuto? O anche solo di pensare che sotto la crosta si possa nascondere qualcosa di più morbido e plasmabile? Così, una volta gettata la spugna, il giudizio viene espulso spontaneamente, senza alcuno sforzo, come quando si è in preda ad un attacco di dissenteria post caffè caldo, più gelato freddo, più sigaretta. Inconsistente, mellifluo, sbrodolante, bruciante e corrosivo. Proprio come la peggiore diarrea che ti possa capitare. Il problema sta nel fatto che non basta una compressa di Imodium per bloccare questa particolare incontinenza. Si tratta di un disturbo cronico, migliorabile ma non completamente risolvibile. Di conseguenza siamo noi a doverci procurare delle armi di difesa. Siamo noi a doverci costruire una barriera impermeabile che impedisca alla merda di penetrare le nostre membra. Ognuno di noi ne è un grande produttore, di queste feci purulente. E’ importante esserne consapevoli, ma una volta raggiunta questa consapevolezza, non conviene lottare per diventare più stitici. Ognuno deve dedicarsi alla formazione del proprio strato di grasso protettivo in vista della solita cambiale: il giudizio. E’ sempre in orario, la puntualità è il suo segno distintivo ma nonostante ciò, ogni volta che la sua lama incomincia ad insinuarsi vicino alla nostra carne tenera, rimaniamo sempre spiazzati. Come se ogni volta resettassimo le esperienze passate. Come se la loro finta cancellazione fosse la soluzione. Come se la polvere sparisse nascondedola sotto al tappeto. Come se una volta inserita la testa nella sabbia, fossimo immuni ad un’eventuale decapitazione. Purtroppo non funziona così. I nodi vengono sempre al pettine, ed è meglio tentare di scioglierli quando sono ancora gestibili. Dobbiamo guardare il nostro riflesso allo specchio, farci una benedetta idea di ciò che siamo basandoci su ciò che la vista ci permette di vedere . Isolare i propri desideri e i propri bisogni dai luoghi comuni e dalla morale che ci aleggiano attorno. A questo punto non ci resta altro che credere a tutto questo. Crediamoci. Non vedo perché non dovremmo. Tutto il resto porta solo ad inutile ed inconcludente sofferenza. Nel frattempo però, prima di riuscire in quest’impresa, proporrei un giochetto che ha il potere di privare qualsiasi parola del proprio significato. E’ un fenomeno che si chiama “Jamais vu” (in italiano “mai visto”). Basta che ripetiate per qualche decina di volte la parola “Giudizio”. Alla quarantesima ripetizione incomincerete a chiedervi: “Giudizio? Che senso ha questa serie di lettere?” e così facendo, anche solo per un attimo, vi apparirà meno spaventoso.

Nessun commento:

Posta un commento