Jules

Jules

domenica 26 gennaio 2014

Silenzi e Ascensori



Circondati da quattro fredde grigie mura
nella stretta e claustrofobica area di un quadrato
l’intenso odore del pavimento in moquette
insinuante, si insedia nelle narici indifese.
Dall’alto una lampada irradia una fioca luce
il punto di vista di un pollo spennato al macello
su di una parete, due colonne di tasti illuminati.
Ti senti condotto verso l’alto o verso il basso
l’inquieto ventre esprime il tuo stato di allerta.
Ad un tratto, in una delle mura si apre un varco
un altro individuo fa il suo ingresso incerto
un veloce e obbligato scambio di sguardi
uno fissa la macchiolina sul muro
l’altro osserva sulla moquette uno squarcio.
Sul loro volto, finte espressioni riflessive
invano speri nel contributo del cellulare
lo afferri smanettandolo senza scopo.
I secondi, dilatati più che mai, scorrono tesi,
a un tratto ti accorgi che al tuo piano stai per arrivare
presto tornerai di nuovo a respirare.
Nel freddo muro grigio si riapre un varco
vieni fiondato in quella realtà già conosciuta
come succede alla freccia scagliata dall’arco.

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